Principali Misure del Decreto-Legge RILANCIO del 13 Maggio 2020

STOP ALLA RATA IRAP PER TUTTI FINO A 250 MILIONI DI FATTURATO
La cancellazione della rata di giugno dell’Irap (saldo e acconto) riguarderà tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato e i lavoratori autonomi con un corrispondente volume di compensi. Sono stati cancellati i vincoli previsti dalla prima versione della norma, che limitavano il beneficio alle imprese fra 5 e 250 milioni che avessero subito una perdita di almeno il 33% nel fatturato ad aprile 2020 rispetto ad aprile 2019. La norma dovrebbe produrre uno sconto intorno ai 4 miliardi per 2 milioni di imprese. La norma prevede l’esenzione dal versamento del saldo Irap dovuta per il 2019 e della prima rata, pari al 40 per cento, dell’acconto dell’Irap dovuta per il 2020 dalle imprese con un volume di ricavi compresi tra 0 e 250 milioni e dai lavoratori autonomi con un corrispondente volume di compensi. Rimane fermo l’obbligo di versamento degli acconti per il periodo di imposta 2019.
CIG PIU’ VELOCE E BLOCCO LICENZIAMENTI PER 5 MESI
I datori di lavoro possono fruire della cassa integrazione per l’emergenza COVID-19, per una durata massima di 18 settimane, di cui 14 fruibili per periodi decorrenti dal 23 febbraio al 31 agosto 2020 e quattro ulteriori dal primo settembre al 31 ottobre 2020. Diventa inoltre più veloce la procedura per la Cassa in deroga: il datore di lavoro potrà rivolgersi direttamente all’Inps superando il doppio canale-Inps-Regioni e i relativi rallentamenti. L’Inps, in 15 giorni dall’arrivo dell’istanza, erogherà un anticipo dell’assegno del 40%. Licenziamenti sospesi per 5 mesi.
• L’INDENNIZZO ALLE PARTITE IVA DI 600 EURO CONFERMATO AD APRILE
Ad aprile i 600 euro vanno a professionisti non iscritti agli ordini, co.co.co. in gestione separata, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali, lavoratori del settore spettacolo, lavoratori agricoli. A maggio mille euro per i liberi professionisti titolari di partita Iva che hanno perso almeno il 33% del reddito nel secondo bimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 e ai Co.Co.Co che hanno cessato il rapporto di lavoro. Nel dettaglio:
– ai liberi professionisti e ai collaboratori coordinati continuativi già beneficiari per il mese di marzo del bonus di 600 euro, viene automaticamente erogata un’indennità di pari importo anche per aprile 2020;
– ai liberi professionisti iscritti alla gestione separata Inps, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che abbiano subito la riduzione di almeno il 33% del reddito del secondo bimestre 2020 rispetto a quello del secondo bimestre 2019, è riconosciuta una indennità per maggio 2020 pari a 1000 euro;
– ai lavoratori titolari di rapporti di co.co.co. iscritti alla gestione separata Inps non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, aventi specifici requisiti, è riconosciuta un’indennità per il mese di maggio 2020 pari a 1000 euro;
– ai lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Assicurazione generale obbligatoria (AGO- artigiani e Commercianti) già beneficiari per il mese di marzo 2020 dell’indennità pari a 600 euro viene erogata un’indennità di pari importo anche per aprile 2020;
– ai lavoratori del settore agricolo già beneficiari per il mese di marzo dell’indennità di 600 euro, è erogata per il mese di aprile un’indennità di 500 euro;
– per aprile e maggio è riconosciuta un’indennità di 600 euro per ciascun mese a individuati lavoratori dipendenti e autonomi che in conseguenza dell’emergenza Covid 19 hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro, sempre che non siano titolari di altro contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, diverso dal contratto intermittente e non siano titolari di pensione;
– ai lavoratori iscritti al Fondo dello spettacolo aventi determinati requisiti è erogata una indennità di 600 euro per ciascuno dei mesi di aprile e maggio 2020, sempre che non siano titolari di rapporto di lavoro dipendente o titolari di pensione alla data di entrata in vigore della norma;
– infine è confermata anche per aprile e maggio l’indennità di 600 euro riconosciuta nel mese di marzo per il sostegno del reddito dei professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria.
• REDDITO DI EMERGENZA
Il Rem è il nuovo strumento per tutelare circa 1 milione di nuclei in difficoltà e finora esclusi dagli attuali sussidi. Il Rem oscilla da 400 a 800 euro a seconda del nucleo familiare; ed è erogato in due quote. Le domande si presentano all’Inps entro il mese di giugno. Per ottenere il Rem occorre: residenza in Italia, reddito familiare inferiore al Rem spettante, patrimonio mobiliare familiare 2019 inferiore a 10mila (massimo fino a 20mila euro), e Isee inferiore a 15mila euro.
• ECOBONUS E SISMABONUS AL 110% CON SCONTO IN FATTURA
Superbonus del 110% per i lavori di riqualificazione energetica e antisismica per rilanciare l’attività edilizia. Gli interventi verdi finanziati con il superbonus dovranno garantire «il miglioramento di almeno due classi energetiche da dimostrare mediante l’attestato di prestazione energetica (Ape)». La norma del decreto prevede la detrazione nella misura del 110 per cento delle spese sostenute tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021 per specifici interventi volti a incrementare l’efficienza energetica degli edifici (ecobonus), la riduzione del rischio sismico (sismabonus) e per interventi connessi relativi all’installazione di impianti fotovoltaici e colonnine per la ricarica di veicoli elettrici. Per questi interventi, in luogo della detrazione, il contribuente potrà optare per un contributo sotto forma di sconto in fattura da parte del fornitore, che potrà recuperarlo sotto forma di credito di imposta cedibile ad altri soggetti, comprese banche e intermediari finanziari, ovvero per la trasformazione in un credito di imposta.

Oltre al rafforzamento del credito d’imposta verde, la possibilità generalizzata di cedere il credito maturato con i lavori a banche o altri intermediari finanziari e lo sconto in fattura che consente alle famiglie e ai condomini di ricevere lo sconto equivalente direttamente nella fattura emessa dall’impresa che realizza i lavori
• RINVIATE LE TASSE DI MARZO APRILE E MAGGIO AL 16.09.2020
Scatterà dal prossimo 16 settembre e non dal 20 maggio prossimo la ripresa dei versamenti delle ritenute, dell’Iva e dei contributi sospesi a marzo, aprile e maggio per le imprese che hanno subito cali di fatturato, rientrano tra le filiere maggiormente colpite o sono nelle province dichiarate zona rossa all’inizio della pandemia. Si potrà pagare in unica soluzione o dilazionando il versamento in quattro rate di pari importo a partire sempre dal mese di settembre.
Sono poi sospesi fino al 31 agosto 2020 i pignoramenti su stipendi, salari e pensioni effettuati dall’agente della riscossione. Prevista inoltre la sospensione dei pagamenti per avvisi bonari e avvisi di accertamento: per i pagamenti in scadenza tra l’8 marzo e il giorno antecedente all’entrata in vigore del decreto, i versamenti potranno essere effettuati entro il 16 settembre. Vengono rinviate al 1° settembre le notifiche di qualcosa come 22 milioni di cartelle esattoriali e e al prossimo anno la consegna di 8,5 milioni di atti di accertamento.
AIUTI A FONDO PERDUTO A SECONDA DEL FATTURATO
Il meccanismo degli aiuti a fondo perduto è previsto per le piccole imprese fino a 5 milioni di euro di fatturato. L’indennizzo è proporzionale alle perdite di fatturato subite ad aprile 2020 rispetto allo stesso mese del 2019 e solo se il fatturato e/o i corrispettivi di aprile 2020 sono inferiori ai due terzi di quelli di aprile 2019.
Il contributo, gestito dall’agenzia delle Entrate, varia dal 10 al 20% del fatturato perso in relazione ai ricavi o compensi dell’anno di imposta precedente, ma non può comunque essere inferiore a mille euro per le persone fisiche e a duemila euro per altri soggetti.
BONUS VACANZA FINO A 500 EURO
Per il 2020 è riconosciuto un credito alle famiglie con Isee non superiore a 40.000 euro, un credito per i pagamenti legati alla fruizione dei servizi offerti in ambito nazionale dalle imprese turistico ricettive dagli agriturismi e dai bed&breakfast. Il credito, utilizzabile da un solo componente per ciascun nucleo familiare, è pari a 500 euro per ogni nucleo familiare con figlio a carico, a 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e a 150 euro per quelli composti da una sola persona.
CREDITI D’IMPOSTA PER BOTTEGHE E NEGOZI
Il Decreto Rilancio riprende il credito di imposta per le locazioni previsto dal decreto Cura Italia e lo estende a tutti gli immobili non abitativi, non solo quindi C/1, a tutte le attività di impresa e professionali che hanno subito un calo di fatturato, per i mesi di marzo aprile e maggio. Il credito di imposta torna ad essere nella misura del 60 per cento dell’ammontare del canone di locazione Il credito d’imposta potrà essere esercitato esclusivamente in compensazione F24.
L’agevolazione scende al 30% in caso di affitto d’azienda. I requisiti per accedere al bonus affitti contenuto nel Decreto Rilancio sono molto semplici. Anzitutto, ne possono fruire i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni.
Questi soggetti, inoltre, per avere diritto a questo bonus affitti devono aver registrato un calo di fatturato o dei corrispettivi di almeno il 50% nel mese di riferimento rispetto allo stesso mese del periodo d’imposta precedente.
CREDITI D’IMPOSTA PER SANIFICAZIONE E ADEGUAMENTO DEGLI AMBIENTI DI LAVORO
Ai soggetti esercenti arti e professioni, agli enti non commerciali, compreso il Terzo del settore e agli enti religiosi civilmente riconosciuti viene riconosciuto, sulle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti utilizzati, di acquisto di dispositivi di protezione individuale e di tutela della salute, e in relazione agli interventi necessari per far rispettare le prescrizioni sanitarie e le misure di contenimento contro la diffusione del virus Covid-19 un credito d’imposta pari al 60% fino ad un massimo di 60.000 euro per ciascun beneficiario, nel limite complessivo di 200 milioni di euro per l’anno 2020.

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