C/c Artigiani: prelevamenti ingiustificati non sono ricavi in nero

La Ctp di Venezia , con sentenza n. 18/13/2016, estende ai lavoratori autonomi il Principio sancito per i professionisti, secondo cui i prelevamenti bancari non possono essere considerati come componenti positivi di reddito da recuperare a tassazione.

Il giudice Tributario ha cosi annullato parzialmente degli avvisi rivolti nei confronti di una carrozzeria, escludendo dalla materia imponibile la parte relativa ai prelievi e agli addebiti sul conto corrente, che l’Ufficio finanziario aveva ritenuto non adeguatamente giustificati. Per tali categoria di contribuenti, è irragionevole presumere che i prelievi ingiustificati possano dar adito a un maggiore reddito, mancando quella correlazione che è invece consona per un’attività d’impresa, laddove ad ogni prelievo corrisponde un costo e ad ogni costo si affianca un ricavo. Di contro, nelle attività di lavoro autonomo, la produzione di componenti positivi di reddito  è legata alla prestazione lavorativa fornita dal contribuente e non è strettamente legata al sostenimento di un costo. Tale principio, spiega la Ctp di Venezia, può essere applicato anche a talune categoria di artigiani che, pur producendo reddito d’impresa( e non di lavoro autonomo), conseguono ricavi facendo leva sulle proprie capacità e sulle prestazioni personali, non direttamente correlate al sostenimento di costi. E’ il caso delle attività di carrozziere, parrucchiere, tatuatore, un’estetista e quant’altro.

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