Nuovo contributo a fondo perso per le attività colpite – aggiornamento –

Lo scenario che si è andato delineando in queste ore, lo schema su cui si starebbe muovendo il governo, è quello di un unico decreto con ristori per le attività colpite dal nuovo dpcm.

Quattro le fasce individuate:

ristoro al 150% (coefficiente 1) delle somme già incassate con il Dl rilancio riservato agli esercizi e alle attività che con la chiusura alle ore 18 possono provare a contenere le perdite e comunque lavorare ( pasticcerie o gelaterie);

ristoro 200% (coefficiente 1,5) per chi ha subito un danno parziale, come i ristoranti, che a pranzo sono aperti e la sera possono lavorare con il servizio di asporto;

ristoro 200% (coefficiente 2) per i più danneggiati, ossia quelle attività costrette a chiudere (cinema, teatri, palestre, piscine, sale giochi, scommesse o bingo, centri termali, centri benessere e fiere);

ristoro 400% (coefficiente 4) per quelle attività che erano state chiuse anche prima del nuovo Dpcm anche alla luce dell’impennata dei contagi registrata durante le vacanze (sale da ballo e discoteche). Il calcolo è stato effettuato sulla base dei volumi d’affari mensile delle imprese e attività interessate dal provvedimento.

Il riferimento resta quanto già è stato erogato con il decreto rilancio tra luglio e agosto. E tra i calcoli effettuati il nuovo ristoro andrebbe a coprire nella media il 40% di una mensilità. Per fare un esempio un ristorante che aveva ricevuto 2.600 euro dal vecchio fondo perduto, con il nuovo meccanismo vedrà aumentare di 1,5 volte l’importo fino a 4.000 euro. Ma rispetto al Dpcm entrano anche i taxi e il Noleggio con conducente che potranno chiedere un indennizzo al 100% di quanto hanno ottenuto con il Dl rilancio.

A identificare la platea dei soggetti e delle attività ammesse al fondo perduto, stimata da Gualtieri in 350mila partite Iva, saranno i codici Ateco. Con un’ulteriore aggiunta rispetto alle disposizioni del nuovo Dpcm in vigore da ieri: gli alberghi che saranno indennizzati alla luce del crollo della presenza di turisti. Rispetto al precedente fondo perduto, inoltre, il ristoro sarà erogato anche alle attività oltre i 5 milioni di volume d’affari o di corrispettivi. Per questi soggetti l’ipotesi allo studio è parametrare il ristoro sulla base della perdita subita rispetto al 2019 ma con un tetto massimo, al momento, fissato in 150mila euro. Il doppio binario, inoltre, torna anche nell’erogazione dei contributi: a chi aveva già presentato domanda entro agosto 2020, l’accredito del ristoro arriverà in una settimana con bonifico delle Entrate direttamente sul conto corrente già indicato. Chi invece non aveva aderito alla prima edizione del fondo perduto o perché aveva un volume di affari superiore a 5 milioni, dovrà presentare domanda all’Agenzia e attendere qualche settimana in più.

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