Il Fisco mette così la parola fine alla proroga di 85 giorni, causa Covid

L’agenzia delle Entrate, direzione centrale di Roma, invita gli uffici a non considerare più questa proroga, per gli accertamenti in scadenza ordinaria al 31 dicembre.

L’agenzia delle Entrate recepisce così l’orientamento univoco dei giudici tributari di primo grado che hanno bocciato gli accertamenti in scadenza il 31 dicembre 2022, ma che gli uffici hanno notificato nel 2023, applicando la cosiddetta proroga a cascata di 85 giorni, valida solo per l’anno 2020.

Gli uffici dovranno programmare le attività di controllo in modo da attivare e concludere i procedimenti impositivi entro i termini “ordinari” di decadenza, evitando di avvalersi dei differimenti previsti dalla norma vigente (ad esempio: articolo 67, comma 1, del Dl 18/2020; articolo 5, comma 3-bis, del Dlgs 218/1997).

 I termini per l’accertamento A partire dal periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2016 e ai periodi successivi, gli accertamenti devono essere notificati, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione. Nei casi di omessa presentazione della dichiarazione o di presentazione di dichiarazione nulla, l’accertamento può essere notificato entro il 31 dicembre del settimo anno successivo a quello in cui la dichiarazione si sarebbe dovuta presentare. Questo significa che, per gli accertamenti relativi all’anno 2017, in presenza di dichiarazione regolarmente presentata, il termine per l’accertamento è scaduto il 31 dicembre 2023 e, pertanto, gli uffici non applicheranno più la tanto contestata proroga a cascata di 85 giorni, causa Covid.

8 pensieri su “Il Fisco mette così la parola fine alla proroga di 85 giorni, causa Covid

  1. Possibile che di una notizia così importante non ve ne sia traccia in nessun giornale economico (Il sole 24 ore, Italia oggi)

    • No perche l’anno 2018 termine accertamento è al 31.12.2024 .
      sono annullabili quelli del 2017 arrivati dopo 31.12.2023

      • In caso di accertamenti partiti a gennaio 2024 relativi all’anno 2017, sarà l’agenzia dell’entrate a comunicare che non si andrà per le ultime direttive, o é necessario faccia richiesta il contribuente?

  2. Si potrebbero avere indicazioni in merito a quale provvedimento della direzione centrale di Roma si fa riferimento? Qual è il numero del provvedimento per poterlo individuare?

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