Avvisi bonari pagabili entro 60 giorni al via

Dal 1.01.2025, chi riceve una comunicazione bonaria a seguito di liquidazione automatica o controllo formale delle dichiarazioni può beneficiare di tempi più distesi per regolarizzare la propria posizione. Infatti, la normativa che discende dal D.Lgs. 5.08.2024, n. 108 ha modificato gli artt. 2, 3 e 3-bis D.Lgs. 462/1997, portando da 30 a 60 giorni il termine per il versamento di tutte le somme dovute oppure, in caso di scelta di rateizzazione, per il pagamento della prima rata. Questa novità riguarda le comunicazioni elaborate a partire dal 1.01.2025. In modo coerente, sono stati adeguati anche gli artt. 36-bis e 36-ter D.P.R. 600/1973 e l’art. 54-bis D.P.R. 633/1972, ampliando a 60 giorni il periodo entro cui il contribuente può fornire ulteriori chiarimenti, sempre in relazione al contenuto dell’avviso bonario.

La stessa riforma non pregiudica la regola consolidata secondo cui, se l’avviso bonario viene inviato all’intermediario (opzione esercitata barrando l’apposita casella nel frontespizio della dichiarazione), per pagare oppure per versare la prima rata si hanno a disposizione ulteriori 30 giorni, diventando così di 90 giorni dalla data di trasmissione telematica dell’invito.

Rimane inoltre immutata la scadenza di 30 giorni per corrispondere le imposte legate alla tassazione separata: in tale scenario non si pone un problema di definizione agevolata, poiché si tratta di somme determinate d’ufficio e, se non sono saldate nel termine previsto, verranno iscritte a ruolo con le relative sanzioni da omesso o tardivo versamento.

Sconto fino a 200 euro per acquistare frigoriferi e lavatrici ad alta efficienza

Arriva il bonus rottamazione elettrodomestici. Dal 2025 gli utenti finali che acquisteranno un elettrodomestico ad alta efficienza avranno un bonus non superiore al 30% del costo di acquisto. Sono agevolati gli apparecchi ad alta efficienza energetica (non inferiori alla nuova classe B), prodotti in Europa, con contestuale smaltimento dell’elettrodomestico sostituito.

L’importo sarà non superiore a 100 euro per ciascun bene acquistato. Il tetto di 100 euro può salire fino a 200 euro se l’Isee del nucleo familiare dell’acquirente è inferiore a 25mila euro. I dettagli applicativi sono affidati a un decreto del Mimit da emanare di concerto con il Mef. La dote è 50 milioni di euro.

Tornano gli acconti a rate anche per chi è nel forfettario

Con un emendamento dell’ultima ora, al testo di conversione in legge del dl 155/2024, arriva la proroga sui versamenti di acconto delle partite Iva per l’anno 2024 delle imposte dirette, della cedolare secca e delle imposte sostitutive, in scadenza ordinaria il 2 dicembre 2024. Come ricordato ieri anche dal comunicato del ministero dell’Economia, l’acconto si potrà pagare entro il 16 gennaio 2025, in unica soluzione, o in cinque rate mensili di pari importo, con scadenza il 16 di ciascun mese. Sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi del 4% annuo. Possono beneficiare del rinvio del versamento della seconda rata di acconto per il 2024, le persone fisiche titolari di partita Iva, che nel periodo d’imposta 2023 hanno dichiarato ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170mila euro. Beneficiano del differimento anche le persone fisiche in regime dei minimi o in regime forfettario nel 2023. Resta invece confermata la scadenza del 2 dicembre per i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi assicurativi dovuti all’Inail.

Cessione di un bene 4.0 ed effetti sul credito d’imposta spettante

I benefici legati agli investimenti rientranti nel piano industria 4.0 hanno cambiato veste nel corso degli anni, passando
da una maggior quota deducibile extra contabilmente (iper ammortamento), all’attuale credito d’imposta. Il legislatore
ha previsto in entrambi un “periodo di osservazione” nel quale l’impresa non può cedere il bene (acquisito in proprietà o in leasing), volto a garantire il concreto sfruttamento dei beni agevolati per un periodo minimo nell’economia dell’impresa. Continua a leggere

Manovra 2025, le nuove detrazioni fiscali per quoziente familiare e reddito

Il taglio delle tax expenditures a partire dal 2025 trova le soglie percentuali legate ai limito di reddito. Con una correzione ancorata a un quoziente familiare per premiare i nuclei familiari più numerosi. La scrittura delle norme da inserire nel testo del Ddl di Bilancio da trasmettere in Parlamento punta su tre numeri: 8% per i redditi fino a 50mila euro, 6% per i redditi da 50mila a 100mila euro, 4% oltre i 100mila euro. Sono questi i nuovi vincoli inseriti nelle prime bozze della manovra con cui si cercherà un’operazione che dovrà comunque assicurare all’Erario un risparmio di un miliardo di euro alla voce «spese fiscali» e cercare una redistribuzione sulle fasce di reddito più basse rispetto a quelle che dichiarano al Fisco di più. Continua a leggere

Avvisi bonari e cartelle più lunghi e rateizzazioni più favorevoli

Dal 2025, i contribuenti beneficeranno di termini più lunghi e rateazioni più favorevoli per la gestione dei debiti fiscali.

Gli avvisi bonari prevedranno un termine di pagamento esteso a 60 giorni, e la rateazione potrà essere estesa fino a 7 anni, grazie al D.Lgs. 108/2024. Inoltre, le sanzioni per omesso versamento scenderanno dal 30% al 25% delle somme dovute, con sanzioni ridotte per avvisi bonari derivanti da liquidazione e controllo formale. Continua a leggere

Abitazione utilizzata nell’attività professionale

Il caso trattato nell’ordinanza 4.06.2024, n. 15617 riguarda un recupero a tassazione, a opera dell’Agenzia delle Entrate, per l’anno 2010, dell’Iva indebitamente detratta dal contribuente, in relazione a fatture emesse da una società per anticipi su un contratto preliminare di vendita di un immobile da destinare a uso ufficio (studio legale) in quanto, ad avviso dell’Amministrazione Finanziaria, non sarebbe sussistito il requisito della strumentalità e inerenza non essendo, a tale data, l’immobile ancora adibito all’attività professionale e risultando ancora censito in catasto alla categoria signorile (A/1). Continua a leggere

SPONSORIZZAZIONE: INERENZA OLTRE IL LEGAME TERRITORIALE DELLO SPONSOR

Nel caso esaminato, l’Agenzia delle Entrate riprendeva a tassazione le spese di sponsorizzazione sostenute in regime d’impresa in considerazione della presunta incongruità (e conseguente anti economicità) delle stesse. Dopo due gradi di giudizio altalenanti (primo grado favorevole al contribuente, secondo grado favorevole all’Agenzia delle Entrate con riconoscimento della non inerenza dei costi sostenuti alla luce della presunzione prevista dall’art. 90, c. 8 L. 289/2002) il giudizio arrivava dinnanzi alla Corte di Cassazione.

La Suprema Corte ha preliminarmente ricordato che, ai sensi dell’art. 90, c. 8 L. Continua a leggere

Per i forfetari il concordato non è preventivo ma consuntivo

Per molti contribuenti che applicano la flat tax la scommessa con il Fisco avrà davvero poco di previsionale rivelandosi, in più di un caso, come un’occasione fiscalmente appetibile.
Al 31.10.2024 il reddito 2024, l’unico periodo concordabile per i forfetari, sarà già praticamente definito e pertanto, la proposta che verrà elaborata dal software verrà valutata sulla base di elementi pressoché certi.
Giocano a favore dei contribuenti forfetari, che rappresentano, secondo gli ultimi dati disponibili, circa la metà del totale dei soggetti ai quali il nuovo concordato fiscale si rivolge, anche le semplificate modalità di determinazione del reddito da assoggettare a imposta sostitutiva. Grazie a esse, infatti, le verifiche da fare per confrontare il reddito proposto con quello effettivamente già realizzato o in via di prossima realizzazione, saranno davvero poche, così come piuttosto remote saranno le incognite future.
La scommessa con il Fisco, per questi contribuenti, si risolverà a soli 2 mesi. Nemmeno le possibili “perturbazioni” del reddito proposto dal Fisco che possono far variare lo scenario per i soggetti ISA quali, ad esempio, le plusvalenze, le minusvalenze o le sopravvenienze attive e passive, influenzeranno la scommessa dei forfetari.

Ciò detto, proviamo a ipotizzare gli scenari che si potranno in concreto presentare per questa tipologia di contribuenti al momento di decidere se aderire o meno al concordato:

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Attività estere, quadro RW e visto di conformità

Il Quadro W del modello 730/2024 deve essere compilato dalle persone fisiche, residenti in Italia, che detengono investimenti all’estero e attività estere di natura finanziaria a titolo di proprietà o di altro diritto reale, indipendentemente dalle modalità della loro acquisizione, per l’adempimento degli obblighi di comunicazione previsti (c.d. “monitoraggio fiscale”) e anche per il calcolo dell’Ivie, dell’Ivafe e dell’imposta sostitutiva sul valore delle cripto-attività. Continua a leggere